SIGNORA
19.06.2012 18:48
Una signora molto distinta passeggia per le vie della città, guardando distrattamente le vetrine.
Attira l'attenzione perché indossa dei guanti bianchi.
A un certo punto devia in una stradina stretta, umida e male illuminata; si ferma davanti a una vetrina piccola, ma elegantissima, dove fa bella mostra di sé un violoncello adagiato sensualmente su un velluto rosso spiegazzato ad arte.
La signora entra, facendo tintinnare un campanellino sospeso. Si accerta che non vi sia nessuno, e chiude a chiave la porta.
Sa perfettamente che dietro una mezza parete c’è lui, seduto al suo tavolo da lavoro, e che tra un secondo si sporgerà appena per vedere chi sia entrato.
Scorgendola le sorride illuminandosi.
La signora non dice nulla. Gli si avvicina lentamente, fa ruotare la sedia girevole per averlo davanti a sé, gli toglie di mano il manico di violino al quale sta scolpendo il ricciolo.
Poi si china, trovando un punto di equilibrio sulla punta dei piedi.
Con la mano guantata di bianco apre i pantaloni dell'uomo.
L’uomo la osserva rapito, sentendo il cuore accelerare ed il respiro incresparsi.
La signora, imperturbabile, prosegue la sua magia. E’ come se le luci si spegnessero tutte di colpo e poi si riaccendessero moltiplicate, quando giunge l'orgasmo.
La signora ricompone i tessuti e chiude amorevolmente fibbie e bottoni.
Con un dito sulle labbra intima di non dire nulla.
Si rialza, manda un bacio con le dita. Riapre la porta ed esce sulla via deserta.
Sorridendo al pensiero della nuova reliquia: i guanti nei quali tuffare il naso lungo l'intero pomeriggio