RELAZIONI...........
09.06.2012 13:06
Entrata in un bar per comprare delle marche da bollo, rimango catturata dal racconto che un tale sta facendo al suo amico. Così ordino un caffé. E mi si fredda perché lo bevo più lentamente che posso. Ne ordino un altro. Peccato che sia una storia (presumibilmente) vera, perché inventarla mi sarebbe piaciuto.
Qualche anno prima l’uomo (chiamiamolo A.) stava passando un periodo piuttosto burrascoso in famiglia. Incontra una donna (chiamiamola B.) fornita degli stessi problemi. Com’è, come non è, succede che lui la bacia. Un bacio piuttosto casto.
Perché l’hai fatto? Domanda l’amico.
Non lo so, forse avevo solo voglia di un bacio. Ci sono momenti in cui un bacio ti sembra tutto, o comunque quanto basta per passare al momento dopo.
Un bacio casto, nulla più. Lei pare sorpresa. Per quella volta finisce lì.
A. incontra di nuovo B., che gli chiede perché l’abbia baciata. Non sa rispondere, e poi non gli sembra una grande domanda. Lei fa l’espressione di quella che ha capito tutto benissimo, e gli infila la lingua in bocca. Sulle prime A. si ritrae, anche un po’ spaventato da quello che sta succedendo, ma B. bacia divinamente. Mai assaggiato un bacio così. E allora passa sopra le altre considerazioni, e si abbandona. B. non gli lascia il tempo di reagire, o semplicemente di realizzare che le cose stanno prendendo una piega se non altro inattesa.
Per cadere in un letto ci vuole poco e niente. Inizia una relazione di quelle che trasformano il sangue in fuoco liquido. B. sembra fatta per stordire, ubriacare, travolgere, fare impazzire. A. non la ama, ma fare l’amore con lei è talmente "oltre ogni immaginazione" (testuale) che non riesce più a pensare a nulla. E’ drogato. Il corpo di B. diventa l’unico pensiero.
Colgono ogni occasione possibile. Lui la porta persino a casa sua quando è certo che la moglie non possa rientrare all’improvviso. B. è terribilmente eccitata dal fatto di fare l’amore proprio lì, dove poco dopo A. e sua moglie (chiamiamola C.) sarebbero stati vicini, ma senza toccarsi. Perché B. si fa giurare da A. di non fare mai più l'amore con C. E' un orgasmo la sola idea di lasciare il suo odore su quelle lenzuola.
A un certo punto B. lascia suo marito. A. è terrorizzato. Lei gli dice che vuole che vadano a vivere assieme, adesso che lei è libera. A. realizza finalmente che tutto questo fuoco gli sta facendo perdere le coordinate. Non vuole assolutamente lasciare C.
B. probabilmente aveva preparato tutto con cura.
B. inizia a tormentarlo. Se da una parte i giochi amorosi si fanno, se possibile, ancora più intollerabilmente sconvolgenti, (B. usa tutta la sua assoluta malìa; A. ce la mette tutta, ma invano, per sottrarsi al fascino devastante di B.) dall’altra è un susseguirsi di telefonate, sms, appostamenti.
B. lo accusa di essere un vigliacco, gli fa scenate tremende in pubblico.
Infine, non sa nemmeno lui come ci sia riuscito, A. le dice che tutto deve finire, che non la ama, che è pazzo di lei come non è stato mai … , ma non vuole lasciare C. Non l’ha mai voluto, in verità.
Il giorno dopo B. si presenta a casa di A. accompagnata dalla figlia, ormai grandicella. Anche A. ha un figlio, che assiste impotente alla scena insieme a C. A. è sconvolto.
B. racconta ogni cosa, i dettagli, il fatto che ha fatto l'amore con A. proprio nel letto di C., che ci hanno passato vari fine settimana senza mai alzarsi neanche per mangiare, quando C. e il figlio erano lontani. Che vuole assolutamente vivere con A.
A. e C. passano vari mesi senza neanche guardarsi in faccia. Nel frattempo B. sfrutta tutte le occasioni possibili per farsi vedere, mostrarsi. Al supermercato, in strada (non abitano lontani).
Se non ce la fa lui ad andarsene, che sia C. a fare le valigie. Questa l’idea. Piuttosto ingegnosa, peraltro.
Se non ce la fa lui ad andarsene, che sia C. a fare le valigie. Questa l’idea. Piuttosto ingegnosa, peraltro.
E poi messaggi, telefonate, lettere.
Ma piano piano A. riesce a raccontare tutto a C., a denudarsi, a rendersi, se non perdonabile, almeno tollerabile ai suoi occhi. Non si limita a raccontare la sua versione dei fatti. La sminuzza, la analizza. Con C. diventa una seduta psicanalitica permanente che dura quasi un anno.
Ma piano piano A. riesce a raccontare tutto a C., a denudarsi, a rendersi, se non perdonabile, almeno tollerabile ai suoi occhi. Non si limita a raccontare la sua versione dei fatti. La sminuzza, la analizza. Con C. diventa una seduta psicanalitica permanente che dura quasi un anno.
Visto che la presenza di B. rende difficoltoso il riavvicinamento, A. la scongiura di smettere di tormentarli.
Ogni volta che B. si mostra con quel suo sorriso feroce stampato in faccia, A. e C. devono ricominciare tutto da capo.
Ogni volta che B. si mostra con quel suo sorriso feroce stampato in faccia, A. e C. devono ricominciare tutto da capo.
Visto che le cose probabilmente vanno troppo per le lunghe rispetto alle sue previsioni, B. diminuisce a poco a poco le sue sortite. Fino a smettere del tutto.
Quando, dopo un anno e mezzo di tormento, torna il silenzio, ad A. non sembra nemmeno vero.
Poiché B. lavora in una ditta presso la quale A. deve recarsi di tanto in tanto, si vedono comunque regolarmente. E poi si incrociano nel quartiere. Lei sorride malinconica adesso, sventola la mano e dice ciao. A. è rincuorato. Risponde ai saluti, ok. Va bene dirsi ciao. Va bene scambiarsi anche delle confidenze, va bene. A. non vuole ricordare quanto sia stato male. E ha ancora paura di B.
Passano ancora due o tre anni. Nel frattempo B. ha avuto una discreta serie di brevi esperienze con altri uomini, delle quali parla liberamente con A. Pur dicendogli, di tanto in tanto, che il suo cuore non ha mai smesso di battere per lui.
Finalmente pare che B. abbia conosciuto l’uomo della sua vita. B. ne parla ad A. Li vede insieme: è un uomo incredibilmente bello.
B. racconta a quest’uomo (chiamiamolo D.) tutto di lei, perché non vuole avere strascichi, dice lei. Vuole che D. abbia piena fiducia in lei. Forse lo fa perché molti degli amanti passati ancora le telefonano o le mandano messaggi. Il problema è che D. si rivela essere un uomo ferocemente geloso. Non vuole che altri uomini guardino B. per strada, ad esempio. Non si fida di lei, sostiene che quando lui non c’è lei flirta al telefono.
B. prova a convincerlo del contrario, ma non è semplice. Per dimostrargli che nel suo cuore non esiste che lui, gli lascia esplorare liberamente il suo cellulare. Lo lascia sempre in vista. Non è comunque il numero che conosceva A. Quello non esiste più.
B. prova a convincerlo del contrario, ma non è semplice. Per dimostrargli che nel suo cuore non esiste che lui, gli lascia esplorare liberamente il suo cellulare. Lo lascia sempre in vista. Non è comunque il numero che conosceva A. Quello non esiste più.
Un giorno B. dice ad A di non salutarla più quando la incontra per strada in compagnia di D., perché ogni volta questo causa delle scenate spaventose. E A. sembra sinceramente divertito nel raccontare questa cosa.
La storia mi è costata due caffé, tre gratta e vinci grattati molto lentamente, e la finta lettura distratta di un giornale terribile, ma ne valeva la pena, credo.
