PIACE TANTO....A TUTTI....
Bizzarra l’idea “a priori” che le persone
hanno del sesso proprio.
Che si tratti di “prevenzioni” lo si capisce
dalla semplice difficoltà a parlarne.
La sessualità è un terreno vario,
un campicello in cui un passo è è un passo altro:
c’è chi è portato a percorrerlo a falcate,
chi si sofferma e indugia e rimembra ed altro ancora.
Generalmente una donna è portata ad esplorare
l’intorno in cui si trova,
a smuover sassi, a frugare tra l’erbetta,
mentre l’uomo si contenta d'attraversare il campicello
con l'obiettivo d'arrivare al lato opposto,
per poi magari farsi un’altra traversata.
M'è sempre sembrata curiosa l’esclusione
nel maschio,
d'usufruire d'alcune sue potenzialità in nome d'un'idea,
che appartiene a una cultura sessuale assorbita con il latte.
Non voglio tirare in ballo i soliti ritriti
condizionamenti religiosi,
o il fatto che la mascolinità per esser tale
abbia bisogno di sentirsi
differenziata al grado massimo dalla femminilità inferiore.
E’ come se si rinunciasse a fare scorpacciata
di pesce, di cui si è ghiotti, per il sol motivo
che ne è ghiotto il compagno tuo,
e fosse necessario ribadire
simbolicamente la diversità, puranche nell'ambito superfluo
d'un esempio banalmente gastronomico .
Sembra sciocco il dirlo, ma non lo è, credete.
E’ ciò che succede a letto.
Per qualche ragion non del tutto ovvia, all’uomo
risulta ostico accettare
l’idea di poter provar piacere in modi
che sono quelli utilizzati dalla donna.
Del tutto incongruamente, del resto, visto che
le terminazioni nella zona anale, tanto per dirne una,
permetterebbero all’uomo soddisfazion maggiori
di quelle che sono a noi femmine concesse.
Invece, e psicologicamente, all’uomo piace
da impazzir l’idea di possedere proprio dove prima dicevo
la propria partner, il che è solo vaga idea. Ne converrete.
Vero che il sesso è un fatto prevalentemente d'intelletto,
ma è il rifiuto
di veder la cosa sotto diversi aspetti
che non smette di stupirmi.
Senza contare che non sempre è stato
in tal maniera. Nell’antichità (e mi soffermo all'ambito romano,
ma risalendo indietro la libertà era ancor più vasta)
non si ponevano i medesimi divieti.
Una pratica che a me parecchio piace, è quella che
(con nome che la dice lunga sulla diffusione in tempi antichi)
si chiama “carezza di Cleopatra”.
Si tratta di infilare un dito
nel sedere durante la fellatio, e massaggiare dolcemente
la zona sottostante ciò che si succhia.
Naturalmente mi piace praticarla parimenti
durante il cunnilinguo.
La reazione di fronte a questa pratica, tra i sessi, è differente:
l’uomo subito si contrae, serra le natiche e si dichiara invaso.
La donna si abbandona, s'apre volentieri, lascia fare.
Alla fine, però, è l’uomo a goderne in maggior modo,
perché il massaggio scatena in lui fosforescenze assai potenti
e produce un'eruzione assai vistosa.
Nella donna è un piacer mentale, sottile forse,
e per questo più profondo ancora, ma difficilmente
foriero di gridolini e orgasmo.
Mi piacerebbe che i maschi sapessero
parlare di queste cose senza uscirsene con le solite battute da osteria,
che trovo irritanti molto, in verità.
Per cui mi vien l'idea, per nulla peregrina,
che un fallo in tergo all'uomo possa produrre
piaceri che alla donna son preclusi, ma se un uom m'ascolta
ed ha il coraggio, l'ascolto volentieri argomentar sulla questione,
e son curiosa d'aver la sua visione
sulla spinosissima questione.
Naturalmente postulo che in molti
negheranno che si possa
concepire il fatto che un verace maschio possa davvero
porgere le terga a un membro del suo stesso sesso
(e mi scuso per il gioco di parole).
Eppure son convinta che non vi sia
uom che non abbia almen sognato
d'essere in tal modo penetrato