MASTURBARSI
14.06.2012 18:38
Comunemente si ritiene che sia stato il cristianesimo a rendere abominevole la pratica della masturbazione.
No no no. E’ una invenzione illuminista. Ebbene sì.
Di quei pensatori che avrebbero voluto vedere trionfare la Ragione sulle superstizioni.
No no no. E’ una invenzione illuminista. Ebbene sì.
Di quei pensatori che avrebbero voluto vedere trionfare la Ragione sulle superstizioni.
Genesi 38.
Onan, secondo figlio di Giuda, sposò la vedova di suo fratello Er.
Secondo la legge i figli che fossero venuti da questa unione non sarebbero stati considerati suoi, ma del fratello defunto.
Onan si rifiutò di procreare, applicando il metodo del il coito interrotto.
Per questo fu punito da Dio con la morte.
Naturalmente questa cosa non c’entra niente con la masturbazione, ma per qualche arcana ragione ci si ostina anche oggi a chiamarla onanismo.
Onan, secondo figlio di Giuda, sposò la vedova di suo fratello Er.
Secondo la legge i figli che fossero venuti da questa unione non sarebbero stati considerati suoi, ma del fratello defunto.
Onan si rifiutò di procreare, applicando il metodo del il coito interrotto.
Per questo fu punito da Dio con la morte.
Naturalmente questa cosa non c’entra niente con la masturbazione, ma per qualche arcana ragione ci si ostina anche oggi a chiamarla onanismo.
Per gli Egizii il dio Atum creò la vita masturbandosi.
Per i Greci la masturbazione era un atto naturale.
Pare che Diogene si masturbasse pubblicamente e si dice che abbia detto:
“Raggiungerei la pace perfetta se potessi soddisfare nello stesso modo con una frizione il mio stomaco quando si lamenta per la fame”
Galeno consigliava gli uomini di masturbarsi per regolare la produzione dei liquidi corporei e alle donne per curare i disturbi nervosi.
Ippocrate e lo stesso Galeno infilano la masturbazione nella teoria generale degli umori che devono essere, a seconda delle circostanze, ora espurgati, ora contenuti.
La mitologia greca ha addirittura divinizzato la masturbazione mettendola sotto la protezione di Pan, a cui fanno riferimento gli Stoici che, pur essendo noti per il loro distacco dalle passioni, non esitano a esaltare la masturbazione come espressione di autosufficienza e non indipendenza.
Tommaso d'Aquino, condanna la masturbazione solo come sintomo di rammollimento (mollities) in concorso con le fantasie incestuose o adulterine, ma niente di più.
Nel ‘400 circola un testo intitolato "Sulla confessione della masturbazione", attribuito a un tale Jean de Gerson, cancelliere dell'Università di Parigi.
Serviva per insegnare ai preti come sollecitare le confessioni di questa pratica ( da sbellicarsi, in effetti: un testo autoreferenziale)
Serviva per insegnare ai preti come sollecitare le confessioni di questa pratica ( da sbellicarsi, in effetti: un testo autoreferenziale)
Un contemporaneo di Shakespeare, Thomas Nashe, scrisse una poesia su un giovane che andò a trovare la sua ragazza alloggiata - per ragioni esclusivamente pratiche, gli garantì - in un bordello.
L'uomo era così alla sua vista che gli accadde di eiaculare prematuramente, ma la gentile signora riuscì a ridestarne la turgore.
Non tanto però da soddisfarla come si deve, per cui la signora dovette ricorrere a un fallo artificiale, a suo dire ben più affidabile di qualsiasi uomo.
L'uomo era così alla sua vista che gli accadde di eiaculare prematuramente, ma la gentile signora riuscì a ridestarne la turgore.
Non tanto però da soddisfarla come si deve, per cui la signora dovette ricorrere a un fallo artificiale, a suo dire ben più affidabile di qualsiasi uomo.
La masturbazione “moderna” nasce nel 1712 col l’uscita dell’opuscolo dal titolo “Onania; ovvero il Crimine odioso dell'autopolluzione e di tutte le sue spaventose conseguenze in entrambi i sessi presi in considerazione, con Consigli spirituali e fisici per quelli che già si sono compromessi con questa abominevole pratica. E con Moniti opportuni alla gioventù della nazione di entrambi i Sessi...”. Autore anonimo. Peccato.
Con la nascita della scienza medica, il medico svizzero Simon-André-David Tissot nel 1760 scrive un trattato sulle malattie prodotte dalla masturbazione che sono nell'ordine: disturbi visivi, occhiaie, foruncoli, bulimia, problemi digestivi, tremito alle ginocchia, blefarospasmo, mal di testa, malattie veneree (???), caduta dei capelli, tisi, mielite e simili.
Tra i seguaci entusiasti di Tissot vi sono Rousseau e Kant per i quali chi si masturba non è dissimile dal suicida che distrugge con un gesto la vita che il masturbatore sacrifica nel tempo.
Dite la verità: non pensavate che fosse argomento di discussione filosofica, vero?
Contemporaneamente Johann Georg Zimmermann, medico personale di Federico II, in un saggio dal titolo “Monito a medici, educatori e amici dell'infanzia”, a proposito dell'obbrobriosa pratica, segnala (vivaddio!!!) la masturbazione femminile "come peggiore di quella maschile" perché meno manifesta anche se ugualmente precoce dal momento che prende avvio nella primissima infanzia.
Ma come, non l’aveva scoperta Freud la sessualità infantile?
Una schiera di pedagogisti da Salzmann a Campe mette a punto suggerimenti per "contenersi", tipo corde per bloccare le mani, letti divisi con paratie elastiche tra il torso e l'addome, infibulazioni etc etc.
Seguono consigli per l'arredo dei collegi e per l'abbigliamento dei collegiali, che prevedono cappotti che non siano troppo lunghi, letti troppo soffici, camere troppo buie, spazi troppo ristretti e segreti, poichè "Cominciamento di ogni vizio è lo star da soli".
Per tutto l’Ottocento le tesi di Tissot furono riprese da numerosi luminari, che attribuirono alla masturbazione ogni tipo di malanno:
febbri, orrende pustole, cecità, e perfino l'epilessia e la tubercolosi spinale.
A elaborare sistemi di “cura” si applicarono in molti, gareggiando in fantasiose perversioni.
Ancora mani legate dietro alla testata del letto o costrette in una specie di camicia di forza durante la notte; apparati genitali stretti in cinture di castità; canali dell'uretra cauterizzati e mantenuti in uno stato di costante infiammazione così da rendere dolorosissimo ogni toccamento; amputazioni del clitoride; applicazione agli uomini di congegni con allarme elettrico in caso di erezione; utilizzo di anelli provvisti di punte acuminate pronte a conficcarsi nel membro eretto etc etc.
L’abbandono di questa mentalità inizia solo nel Novecento.
Bah …
