MAGIA E OCCULTISMO

13.06.2012 03:01


La collaborazione tra lo scienziato inglese e l'avventuriero irlandese ha influenzato profondamente l'occultismo occidentale, dando vita ad una metodologia di contatto coi mondi ultraterreni che è, ancora oggi, in uso da parte di molte società magiche.
La linea di riferimento per condurre simili esperienze di "spiritismo angelico" era il metodo di Agrippa, vale a dire il rapporto fra numeri e nomi magici dell'alfabeto ebraico, cioè i quadrati magici che permettevano di poter evocare gli spiriti divini. Dai diari di Dee apprendiamo che i contatti con gli spiriti angelici avvenivano in tal modo: il mago pregava nel suo oratorio mentre Kelley si inginocchiava davanti alla tavola santa in attesa della comparsa dell'angelo.
A Dee fu raccomandato di non guardare mai verso la Tavola senza la più grande reverenza e durante i contatti angelici di avvicinarsi ad essa con una lamina e pettorale sul cuore.
All'apparire dell'angelo nella pietra, a Dee ed a Kelley veniva comandato da una voce misteriosa (udita per la prima volta solo da Kelley) di non fare il minimo movimento.
Tutto questo era il segnale dell'inizio delle operazioni magiche cui faceva seguito l'apparizione di una nuvola bianca entro la pietra che lasciava subito posto all'angelo.
Ecco una descrizione delle misteriose creature celesti riportate nel diario di Dee: "Anno 1582, 21 Marzo.
I sette figli della Luce apparvero come sette uomini giovani, tutti con chiara sembianza, vestiti con sete bianca sulla testa pendente sulle spalle, con un serto fino al suolo ornato allo stesso modo.
Sembrava che ognuno di loro avesse una palla metallica in mano: il primo d'oro, il secondo d'argento, il terzo di rame, il quarto di latta, il quinto di ferro, il sesto lanciò tra le sue mani una cosa rotonda di argento vivo, l'ultimo aveva una palla di piombo.
Il primo aveva sul petto una piastrina rotonda sul petto sulla quale era scritta una grande I. anche il secondo, sulla sua piastrina d'oro aveva scritto il suo nome: ognuno ordinatamente avanzando, mostrò il suo nome poi, ripetendo, fecero l'inchino e montarono in alto verso il cielo".
John Dee che era in grado di far vibrare il suo medium come uno strumento musicale, interrogava tramite lui gli angeli sulla natura e la costituzione del mondo invisibile.
Gli angeli gli avrebbero rivelato che esistevano trenta firmamenti nel cielo, governati da 91 angeli, a loro volta sottoposto ai dodici arcangeli preposti ai segni dello zodiaco.
Gli angeli, sempre a suo dire, gli avrebbero dettato il Liber Logaeth, che indicava come formulare scongiuri che costringessero gli angeli all'obbedienza.
Le 48 chiavi angeliche, l'Heptarchia mystica.
Le tavolette edochiane, la Tavola di Nalvage (dal nome dell'angelo che l'avrebbe rivelata), tutte opere che secondo il Dee esprimevano i segreti della Creazione con parole oscure e misteriose.
Per evocare gli angeli, la pietra delle visioni veniva posta sopra una tavola ornata di simboli cabalistici e divisa in settori detti Aethyr, ciascuno dei quali corrispondeva ad una particolare regione del cosmo invisibile.
In ogni regione regnavano particolari angeli che venivano evocati con determinate cerimonie in seguito alle quali Kelley cadeva in trance.
In questa situazione di coscienza alterata, gli appariva nel cristallo un angelo che, con una verga, indicava un quadrato tracciato su una tabella detta "Tavola Santa".

Ad ogni quadrato corrispondeva una lettera che Kelley rivela a Dee, il quale la trascriveva.
Alla fine la serie delle lettere veniva trascritta all'incontrario, ricavandone un messaggio composto in una lingua detta "edochiana" che, a detta di Dee, era la lingua parlata da Adamo con gli angeli nel paradiso terrestre.
Secondo Dee l'angelo aveva dettato il suo messaggio a rovescio perché era considerato troppo pericoloso comunicare in modo diretto, dato che ogni parola era una invocazione talmente potente che, pronunciandola direttamente, poteva causare l'intervento di forze indesiderate.
Nel maggio del 1587, a detta di Dee, l'arcangelo Raffaele dispose, mediante una visione simbolica che i due maghi si scambiassero le mogli: cosa che avvenne, dopo una dichiarazione da parte di entrambi che ciò non accadeva per libidine, ma per obbedire alla volontà divina!
Nel 1589 la coppia si spezzò.
Stanco di una vita stentata, Kelley dichiarò di non voler più partecipare ad alcuna evocazione spiritica ed andò a Praga dove ingannò pure l'imperatore Rodolfo II facendosi passare per alchimista con la pretesa di saper fare l'oro.
Il sovrano lo nominò barone ma, scoperti i suoi inganni, fu condannato al carcere a vita.
Kelley morì nel 1595 precipitando da un muro della prigione mentre tentava di evadere. Per quanto riguarda invece John Dee, salito sul trono d'Inghilterra Giacomo I, nemico di tutti i maghi ed i negromanti, cadde in disgrazia presso la corte e si ritirò nel suo castello dove riprese, per qualche anno, con un altro medium e con molta meno soddisfazione, le sue ricerche sugli angeli ed i demoni. Morì nella più completa solitudine nel suo castello, malvisto e temuto dai contadini circostanti che lo accusarono di commercio con il diavolo.


 
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La ritualità di molti movimenti occultisti contemporanei si ispira ai rituali del mago italiano Giuseppe Balsamo conte di Cagliostro (1743-1795).
Il mago italiano ha trasmesso ai posteri gli "Arcana Arcanorum" un insieme di rituali occulti che Cagliostro aveva raccolto durante le sue peregrinazioni per tutti i centri magisti dell'Europa.
Molto del materiale ordinato da Cagliostro deriva dall'Ordine della Rosa Croce Tedesca.
La prima delle due quarantene di Cagliostro è un ritiro magico di quaranta giorni con rituali e preghiere; dopo trentatre giorni si comincia "a godere del comunicare visibilmente colli sette Angeli primitivi e di conoscere il sigillo e le cifre di questi enti Immortali".
Dopo il quarantesimo giorno si riceve "il Pentagono, ossia quella carta vergine, sopra la quale hanno gli Angeli Primitivi impresse le loro cifre e sigilli", insieme ad altri sette "Pentacoli secondari" che "non hanno impresso il sigillo che di uno solo di sette Angeli".
Tramite i Pentacoli si "comanda agli immortali nel nome di Dio" con "l'effetto di legare o comandare a spiriti aerei, e di operare molte meraviglie e portenti".
E' interessante rilevare che i riferimenti agli angeli ed ai gradi, così come li articola Cagliostro, si ritroveranno puntualmente nel principale movimento magico moderno inglese: l'Ordine Ermetico della Golden Dawn, fondato nel 1888.
Il massimo studioso italiano dei gruppi magisti, il dottor Massimo Introvigne scrive al riguardo: "Naturalmente, se Cagliostro non ha inventato l'evocazione dei "sette angeli primitivi" né dell' "angelo custode", neppure si tratta di una novità assoluta della Rosa-Croce d'Oro, che a sua volta ha raccolto una tradizione più antica.
Per l'evocazione dell'angelo custode, un antecedente importante è il "Libro di Abra-Melin", conservato presso la Biblioteca dell'Arsenal di Parigi e non a caso ripubblicato nel 1889 da S. L. MacGregor Mathers (1854-1918), uno dei fondatori della Golden Dawn, attribuito ad Abramo l'Ebreo.
Il testo, che un esperto come il mago Aleister Crowley considerava decisivo per tutta la ritualità esoterica, è stato trascritto nella forma di una novità attuale nel XVIII secolo e risale probabilmente al Cinquecento.


 
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Cinquecenteschi sono anche i libri della "proscritta opera di Cornelio Agrippa", esplicitamente menzionata da Cagliostro nella prima quarantena, ma le origini della teurgia e dell'evocazione agli angeli sono molto più antiche: quattrocentesche con Pelagio, eremita di Majorca, autore di "Anacrisi", trecentesche con Pietro d'Abano, dei primi secoli cristiani con gli "Oracoli dei Caldei", opera, sembra, di Giuliano il caldeo e di suo figlio, chiamato pure lui Giuliano e soprannominato significativamente il Tergo.
Un testo come l'Anacrisi di Pelagio contiene già molti spunti rituali tergici di Cagliostro, e lo stesso vale per tutta una tradizione rinascimentale, senza che sia facile distinguere - scrive Introvigne -, come ha tentato di fare Walzer, fra una ritualità teurgia "spirituale" ed una "demoniaca".
Se una distinzione è possibile, all'interno dei rituali angelico-teurgici, questa sembra piuttosto legata al numero di angeli che si raccomanda di evocare: uno solo (l'angelo custode), sette (il numero preferito da Cagliostro) o settantadue, ma evocati tramite sette talismani talora detti "olimpici", nella "cabala sacra" o "filosofia angelica", codificata a Lione nel seicento dal medico ermetista Lazare Meysonier e utilizzata nell'Ordine degli Eletti di Cohen di Martines De Pasqualy". Venendo al diciannovesimo secolo è certamente da considerare come occultista anche Joseph Smith (1805-1844), il fondatore dei mormoni.
L'ambiente familiare era pieno di sogni e di visioni, la mamma di Joseph affermava spesso di avere apparizioni angeliche.
Smith, fin da ragazzo, era soggetto ad attacchi epilettici che spiegano i suoi frequenti stati di trance e le sue visioni.
Il 25 settembre del 1820, egli afferma che, mentre si trovava a passeggio tra i campi, fu avvolto da una luce splendida, vide due personaggi misteriosi che si libravano in cielo ed uno gli disse: "Questo è il mio figlio prediletto, ascoltalo".

Quindi gli rivelò che tutte le religioni erano false e perciò non aderisse a nessuna di esse, ma di stare in attesa di future rivelazioni.
Questa "prima visione preparerebbe quella del settembre 1923, quando a Joseph Smith apparve l'angelo Moroni, un figlio del profeta Mormon, che gli dichiarava l'esistenza di "tavole d'oro" sepolte nella collina di Cumorah presso Manchester, stato di New York, con la storia di un antico popolo e di pietre magiche chiamate urim e thumim, indispensabili per tradurre queste tavole dall'egiziano riformato in inglese.
Ma soltanto quattro anni dopo l'angelo Moroni gli avrebbe consegnato le tavole. Nascosto dietro una cortina, Smith dettò la traduzione al suo scrivano Oliver Cowdery ed in parte a due altri uomini, Martin Harris e David Wilmer.
Nel 1830 finalmente Smith pubblicò il manoscritto con il titolo di "Libro di Mormon".
Ad ogni ristampa del Libro di Mormon viene premessa una solenne dichiarazione di undici testimoni che garantiscono di aver visto e toccato le tavole d'oro anche se non le hanno lette.
Pochi però sanno che Wilmer, Cowdery e Harris, in seguito, furono scomunicati dai mormoni.
Anzi proprio essi che dovrebbero essere i testimoni indiscutibili della veracità delle apparizioni angeliche di Smith, in un libro di storia edito dai mormoni, li dichiara: "Ladri, bugiardi e imbroglioni".
Ovviamente tutto ciò non costituisce una solida raccomandazione per la veridicità della loro testimonianza riguardo al Libro di Mormon ed all'angelo Moroni.

 
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Per l'occultista Dion Fortune le classi di angeli costituirebbero una gran moltitudine, con una evoluzione diversa da quella umana, pur avendo una comune origine.
Tali creature, perfette secondo le loro competenze, non evolvono.
Nella dottrina dello spiritismo ogni essere umano è accompagnato da uno spirito guida.
Negli scritti di Allan Kardec, l'ideologo dello spiritismo francese, l'anima si perfezionerebbe avanzando nella gerarchia spirituale, sino a diventare un puro spirito o angelo.
Gli angeli sarebbero quindi le stesse anime umane che, pervenute a tale livello, godono della felicità relativa al loro stadio.
Secondo Kardec ogni individuo, dalla nascita alla morte ed addirittura nel corso delle diverse incarnazioni, sarebbe assistito da un angelo custode, detto anche spirito protettore o spirito guida.
Per lo spiritista francese l'angelo guida che si dedica ad una persona non rinuncia a proteggerne altre, anche se in modo meno esclusivo.
Quando l'assistito però si ostina a non ascoltare i suoi consigli, l'angelo guida si allontana, e l'individuo subisce il dominio di spiriti inferiori.

Ma non lo abbandona del tutto e, se invocato, gli torna subito accanto.
Infine concludiamo questa carrellata sui maggiori occultisti ed il loro rapporto esoterico con gli angeli, citando il più famoso mago italiano dei tempi moderni: Giuliano Kremmerz (pseudonimo di Ciro Formisano, 1861-1930), fondatore della Fratellanza di Myriam.
Per la dottrina esoterica kremmerziana: "Angelo è la mentalità libera che decade, imprigionandosi in un corpo fisico e creando nel suo cammino un'anima , cioè un legame di unione tra sé -pensiero e mentalità- ed il suo corpo od involucro materiale".
Secondo il Kremmerz: "ogni uomo, perfezionandosi, spogliandosi di ciò che in lui rappresenta la preoccupazione dell'organismo, intuisce e penetra in una luce misteriosa che gli ridona l'integrità dello spirito e dell'intelligenza, del sottile e dell'inafferrabile, facendolo rivivere nel regno che ha perduto ridiventando angelo".